Come scegliere un telescopio
Un telescopio è uno strumento che permette di osservare il cielo e i suoi fenomeni con maggiore dettaglio e profondità. Esistono diversi tipi di telescopi, ognuno con le sue caratteristiche, vantaggi e svantaggi. Per scegliere il telescopio più adatto alle proprie esigenze e aspettative, bisogna tenere conto di alcuni fattori, come il budget, lo spazio disponibile, il luogo di osservazione, gli oggetti celesti che si vogliono osservare e il livello di esperienza.
Quale modello di telescopio scegliere
I telescopi si possono classificare in base al tipo di ottica che utilizzano: rifrattori, riflettori o catadiottrici.
Telescopi rifrattori
I telescopi rifrattori sono quelli che usano una lente come elemento ottico principale. La luce entra dalla parte anteriore del tubo e viene focalizzata da una lente chiamata obiettivo. Questa forma un’immagine che viene ingrandita da un’altra lente chiamata oculare, posta nella parte posteriore del tubo.
I vantaggi dei telescopi rifrattori sono:
- Hanno un’ottima qualità dell’immagine, con colori fedeli e contrasto elevato.
- Sono facili da usare e da allineare, non richiedono manutenzione particolare.
- Sono adatti per osservare la Luna, i pianeti e le stelle doppie.
Gli svantaggi dei telescopi rifrattori sono:
- Hanno un costo elevato per unità di apertura, cioè il diametro dell’obiettivo. Più è grande l’apertura, più è costoso il telescopio.
- Hanno un ingombro e un peso notevoli, soprattutto per aperture superiori ai 100 mm.
- Soffrono di aberrazione cromatica, cioè la dispersione della luce in colori diversi. Questo fenomeno si manifesta come un alone colorato intorno agli oggetti luminosi. Per ridurre questo effetto si usano lenti speciali chiamate apocromatiche, ma sono molto costose.
Telescopi riflettori
I telescopi riflettori sono quelli che usano uno specchio come elemento ottico principale. La luce entra dalla parte superiore del tubo e viene riflessa da uno specchio chiamato primario. Questo forma un’immagine che viene deviata da un altro specchio chiamato secondario verso l’oculare, posto lateralmente al tubo.
I vantaggi dei telescopi riflettori sono:
- Hanno un costo basso per unità di apertura, cioè il diametro dello specchio primario. Più è grande l’apertura, più è luminoso e potente il telescopio.
- Hanno un ingombro e un peso ridotti, soprattutto per aperture elevate.
- Non soffrono di aberrazione cromatica, cioè non disperdono la luce in colori diversi.
Gli svantaggi dei telescopi riflettori sono:
- Hanno una qualità dell’immagine inferiore rispetto ai rifrattori, con minor contrasto e maggior diffrazione. Questo fenomeno si manifesta come dei raggi luminosi intorno agli oggetti puntiformi, causati dalla presenza dello specchio secondario e della sua staffa.
- Richiedono una maggiore cura e manutenzione, soprattutto per quanto riguarda la pulizia e la collimazione degli specchi. La collimazione è l’allineamento degli specchi tra loro e con l’asse ottico del telescopio.
- Sono meno adatti per osservare la Luna e i pianeti, a meno che non abbiano aperture molto grandi.
Telescopi catadiottrici
I telescopi catadiottrici sono quelli che combinano lenti e specchi come elementi ottici. La luce entra dalla parte anteriore del tubo e viene riflessa da uno specchio primario. Questo forma un’immagine che viene riflessa da un altro specchio secondario verso una lente chiamata correttore, posta nella parte anteriore del tubo. Il correttore forma un’immagine finale che viene ingrandita dall’oculare, posto nella parte posteriore del tubo.
I vantaggi dei telescopi catadiottrici sono:
- Hanno una qualità dell’immagine buona, con un buon equilibrio tra contrasto e luminosità.
- Hanno un ingombro e un peso minimi, grazie alla loro configurazione compatta e al rapporto tra lunghezza focale e apertura. La lunghezza focale è la distanza tra l’elemento ottico principale e il punto di fuoco. Il rapporto tra lunghezza focale e apertura si chiama rapporto f/ e indica la luminosità del telescopio. Più è basso il rapporto f/, più è luminoso il telescopio.
- Sono versatili e adatti per osservare sia oggetti luminosi che deboli, sia vicini che lontani.
Gli svantaggi dei telescopi catadiottrici sono:
- Hanno un costo medio-alto per unità di apertura, cioè il diametro dell’elemento ottico principale, che può essere lo specchio primario o il correttore.
- Richiedono una certa cura e manutenzione, soprattutto per quanto riguarda la pulizia e la collimazione degli elementi ottici.
- Soffrono di aberrazione sferica, cioè la distorsione dell’immagine causata dalla forma sferica degli specchi. Questo fenomeno si manifesta come una perdita di nitidezza al centro o ai bordi del campo visivo. Per ridurre questo effetto si usano specchi speciali chiamati parabolici o iperbolici, ma sono più costosi.
Scegliere la montatura del telescopio
La montatura è la struttura che sostiene il telescopio e ne permette il movimento. Esistono due tipi principali di montature: equatoriali e altazimutali.
Montature equatoriali
Le montature equatoriali sono quelle che seguono il moto apparente del cielo, causato dalla rotazione della Terra. Queste montature hanno due assi: uno chiamato ascensione retta (AR), parallelo all’asse terrestre, e uno chiamato declinazione (DEC), perpendicolare al primo. Per usare queste montature bisogna orientarle in modo che l’asse AR punti verso il polo celeste, cioè il punto del cielo dove si trova la stella Polare nell’emisfero boreale o la Croce del Sud nell’emisfero australe. Una volta orientate, queste montature permettono di seguire gli oggetti celesti con un solo movimento, quello dell’asse AR.
I vantaggi delle montature equatoriali sono:
- Sono ideali per l’astrofotografia, cioè la fotografia degli oggetti celesti, perché permettono di compensare il moto apparente del cielo con un motore elettrico collegato all’asse AR.
- Sono adatte per l’osservazione di oggetti in movimento, come i pianeti o le comete, perché permettono di seguire le loro coordinate celesti con precisione.
Gli svantaggi delle montature equatoriali sono:
- Sono complesse da usare e da allineare, richiedono una certa esperienza e conoscenza del cielo.
- Sono ingombranti e pesanti, soprattutto per aperture elevate.
Montature altazimutali
Le montature altazimutali sono quelle che seguono il moto naturale degli oggetti celesti, cioè quello che vediamo a occhio nudo. Queste montature hanno due assi: uno chiamato azimut (AZ), orizzontale rispetto al suolo, e uno chiamato altezza (ALT), verticale rispetto al suolo. Per usare queste montature non c’è bisogno di orientarle in modo particolare, basta puntare il telescopio verso l’oggetto desiderato. Queste montature richiedono due movimenti per seguire gli oggetti celesti, quello dell’asse AZ e quello dell’asse ALT.
I vantaggi delle montature altazimutali sono:
- Sono semplici da usare e da orientare, non richiedono una grande esperienza e conoscenza del cielo.
- Sono leggere e compatte, adatte per aperture moderate.
Gli svantaggi delle montature altazimutali sono:
- Non sono adatte per l’astrofotografia, perché non compensano il moto apparente del cielo. Per fare questo bisogna usare un accessorio chiamato wedge o cuneo equatoriale, che inclina la montatura in modo da renderla equivalente a una equatoriale.
- Non sono precise per l’osservazione di oggetti in movimento, perché richiedono due movimenti per seguire le loro coordinate celesti.
Scegliere gli accessori del telescopio
Oltre al telescopio e alla montatura, ci sono alcuni accessori che possono migliorare l’esperienza di osservazione e ampliare le possibilità di scoperta. Tra questi accessori ci sono:
- Gli oculari: sono le lenti che ingrandiscono l’immagine formata dall’elemento ottico principale. Esistono diversi tipi di oculari, che si differenziano per la lunghezza focale, il campo visivo, il rilievo oculare e la qualità. La lunghezza focale determina il grado di ingrandimento, che si ottiene dividendo la lunghezza focale del telescopio per quella dell’oculare. Il campo visivo è l’angolo di cielo che si vede attraverso l’oculare. Il rilievo oculare è la distanza tra l’oculare e l’occhio dell’osservatore. La qualità dipende dalla costruzione e dal trattamento delle lenti. In generale, si consiglia di avere almeno tre oculari: uno a basso ingrandimento, uno a medio ingrandimento e uno ad alto ingrandimento.
- Il cercatore: è un piccolo telescopio o un mirino che si attacca al tubo del telescopio e serve a puntare gli oggetti celesti con facilità. Il cercatore ha un campo visivo molto ampio e una croce o un cerchio al centro che indica la direzione del telescopio. Per usare il cercatore bisogna allinearlo con il telescopio, cioè fare in modo che puntino lo stesso oggetto. Il cercatore può essere ottico, cioè con una lente e un oculare, o elettronico, cioè con un puntatore laser o una telecamera.
- Il filtro: è un disco di vetro o plastica colorato che si inserisce tra l’oculare e l’occhio dell’osservatore e serve a modificare il contrasto e la luminosità dell’immagine. Esistono diversi tipi di filtri, che si usano per osservare oggetti specifici, come la Luna, i pianeti, il Sole, le nebulose o le galassie. Il filtro deve essere scelto in base al colore dell’oggetto da osservare e al tipo di effetto che si vuole ottenere.
- La fotocamera: è un dispositivo che permette di registrare le immagini degli oggetti celesti. Esistono diversi tipi di fotocamere, che si differenziano per la sensibilità, la risoluzione, il formato e la modalità di collegamento al telescopio. La sensibilità è la capacità di rilevare la luce debole. La risoluzione è il numero di pixel che compongono l’immagine. Il formato è il tipo di file che viene salvato. La modalità di collegamento al telescopio può essere diretta, cioè sostituendo l’oculare con la fotocamera, o indiretta, cioè usando un adattatore che permette di usare sia l’oculare che la fotocamera.
Conclusione
Scegliere un telescopio non è una cosa semplice, ma richiede una valutazione attenta delle proprie esigenze, aspettative e possibilità. Un buon telescopio deve avere un’ottica di qualità, una montatura stabile e degli accessori adeguati. Un telescopio non è solo uno strumento tecnico, ma anche una fonte di emozioni e scoperte.